Abbiamo il piacere di condividere con voi la degustazione fatta al relais dell’Abbazia Santa Anastasia, azienda storica simbolo dell’enologia siciliana ed oggi tornata nelle mani della famiglia Lena che per 10 anni si è “dovuta” (ironicamente parlando) allontanare dalla propria casa.
Il posto è incantevole, immerso nel Parco delle Madonie. Albergo, piscina vista mare, cappella privata, sale eleganti piene di storia e arte ed un ristorante di alto livello con piatti e materie prime territoriali con una veste internazionale e moderna estremamente affascinante (bravissimo il giovane chef Alessandro Battaglia).

Un mondo incantato
In questo contesto abbiamo assaggiato dei grandi vini. Prima in cantina, dove si stanno “formando”, poi a “tavola” dove abbiamo avuto l’occasione di riscoprire le storiche etichette accanto a quelle nuove dell’azienda insieme a Stefania Lena, enologa e proprietaria. Parlare con lei un ora è come fare 100 corsi sul vino. La sua mano si riconosce e quei vini un po’ dimenticati hanno ripreso a raccontare una storia importante.
Tour tra grandi vasche d’acciaio, cemento, barrique e botti grandi
Qui il grande enologo Giacomo Tachis ha lavorato tra il 1994 e il 2000 creando il Litra. Ed è con lui che ha cominciato il suo lavoro Stefania per proseguire poi con un altro grande maestro, Riccardo Cotarella.
Oggi è tutto in biodinamico con certificazione Demeter. Ci vuole coraggio, consapevolezza e investimenti per averla.

Dei vini in degustazione siamo rimasti colpiti in particolare dal loro metodo classico. Un pregiato Grecanico dorato lasciato sui lieviti 84 mesi (vendemmia 2015 sboccatura 2021). Originale l’uvaggio, di straordinaria l’eleganza.
Dal nuovo ecco il “Montenero”. Nuovo perché Stefania ha voluto fare un blend 50% Cabernet franc e 50% Nero d’Avola. Vino profondo, intenso e avvolgente (sta lavorando su un grande Cabernet franc).

Ecco poi la nuova etichetta “Santa Anastasia”, da lei fortemente voluto. Sauvignon blanc e Chardonnay. Un vino che veramente rispecchia la sua filosofia: l’uva buona meno la tocchi e meglio è. Un vino verticale, elegante dove le note tipiche di questi due vitigni si fondono perfettamente. Un bianco emozionante.

Ci vorrebbero tanti articoli per parlare di tutti i loro vini, di sicuro quello che abbiamo apprezzato maggiormente è stata la coerenza di tutta la linea. Dai base (Grillo eccellente) ai grandi. Sempre estrema rispondenza naso-palato. Territorialità tanta negli autoctoni quanto nei vitigni internazionali perché i terreni argillosi, che danno alle uve delle note vegetali e minerali uniche, tipici di questa area delle Madonie, tra mare e montagna, rendono irripetibili i loro vini.
Un bentornato a Stefania e alla famiglia Lena. Ci sarà tanto da raccontare nei prossimi anni.

Una laurea in Economia ed un lavoro come manager per un’azienda di abbigliamento maschile che si alternano alla passione per il vino, la fotografia e la musica. Ma quello per il vino, per Federico, più che passione è un amore profondo coltivato da una ventina d’anni. Ed è così che tra studi autodidattici, degustazioni in giro per il mondo e attenta osservazione del mercato del vino si è giunti a creare delle basi solide del mondo enologico, pronto a trasmetterle e condividerle con tutti.