Il mestiere di vignaiolo, nonostante la sua articolata grammatica, infarcita di molteplici variabili e imprevedibili incognite attira, da qualche tempo, prevalentemente giovani forze. Ragazzi che vogliono tornare a sperimentare la lentezza e il contatto con la Dea Madre alla stessa maniera di come, nel passato, facevano i nostri antenati. E così, nella nostra regione, nonostante le criticità legate alla siccità e ai cambiamenti climatici, si sono comunque sviluppate realtà che hanno trovato uno spazio preciso nel panorama economico e produttivo.

In tale contesto si sviluppa l’idea Casa Flora di Mario Dipasquale e Maribé Ferreyra, dettata dal desiderio di abbandonare i ritmi frenetici della quotidianità per abbracciare uno stile più adeguato alle esigenze dello spirito. Un ettaro di vigna in concessione, a Pedalino, frazione di Comiso, provincia di Ragusa, tanto per cominciare e duro tirocinio per apprendere i segreti della nobile arte presso gli amici vigneron.
Silenzio e quiete, il volo regale di falchi e poiane con le ali spiegate al vento. Questa la cornice dentro cui Mario e Maribé, uniti da una comune passione per il prelibato nettare, inscrivono il loro piccolo, ma ambizioso sogno custodito, per anni, nel segreto dei pensieri.
Nel 2024 il debutto, con l’etichetta Piuma. Un “Cerasuolo” che si lascia apprezzare sin dal primo sorso, fruttato prevalente, sentori spiccati di ciliegia e un accenno di erba appena tagliata. All’assaggio è sapido, pulito, scalpitante nei suoi riflessi bruno-violacei dal tannino morbido.

Piuma ha il profumo della giovinezza. Un soffio di inebriante freschezza. Poesia e prosa insieme. Racconta dei tramonti accesi di luce dorata che si tuffano nell’intenso specchio blu del Mediterraneo. Piuma come stato della mente. Habitus vivendi. Piuma metafora di leggerezza che non equivale a superficialità, approccio distante dalle cose del mondo. Al contrario, è osservare la vita da una angolazione diversa. Leggerezza d’animo e sorriso del cuore.
Lo sguardo limpido e fiducioso di Mario indica la direzione, mentre Maribé ne osserva, ammirata, il profilo. Più che un progetto, Casa Flora è un luogo di occasioni, di conviviali serate con gli amici, di confronto, di scambio. Di vicendevole generosità. Uomo di mare lui, donna di fiume lei. L’acqua come elemento che salda e unisce. Due mondi lontani, “capovolti” come amano dire loro. Eppure, così vicini nell’intento di voler creare impresa, di migliorare il rapporto con sé stessi e con gli altri. Un ritorno alla Terra, nella sua essenza più autentica.

Goditi il meritato riposo a bordo della tua piuma, Gigante buono. Ti aspettano viaggi interstellari e avventure planetarie.
© Alvice Cartelli
