È l’ora del tramonto sul lato più selvaggio e inesplorato di Lipari, la più grande delle isole Eolie. Affacciata su un lembo di terra privilegiato c’è Tenuta di Castellaro con le sue vigne sospese tra due blu, quelle del mare e di un cielo sconfinato, mentre lo sguardo si perde sulla linea dell’orizzonte di un panorama che toglie letteralmente il respiro.

E’ una realtà vitivinicola completamente integrata con il paesaggio naturale, trenta ettari di vigneto coltivati in regime biologico.
Nell’ora magica in cui il sole si tuffa in mare, inizia l’esperienza: una breve passeggiata tra i filari, vigne che crescono secondo l’ancestrale tecnica di coltivazione ad alberello. Si attraversa il pontile panoramico e poi, immersi in un luogo magnetico, ha inizio la degustazione.

Il “Bianco Porticello” apre le danze: nato da un uvaggio di Carricante, Moscato bianco e Malvasia delle Lipari, è un vino fresco, piacevolmente equilibrato, estivo e ammiccante che inebria con i suoi profumi erbacei e si lascia sorseggiare con facilità.

Nel corso della degustazione il naso è catturato dal bicchiere mentre lo sguardo è rapito dall’ambiente circostante: s’intravedono Alicudi, Filicudi e Salina.
Bianco Porticello ha il nome di una delle spiagge più note di Lipari e regala la suggestione salina di un territorio unico lambito dal mare e baciato dal sole. La vendemmia è manuale con una selezione delle uve che sono sottoposte a pigiatura diretta in pressa pneumatica; i mosti non subiscono nessuna chiarifica.
Nero Ossidiana
Ci spostiamo nella terrazza di Tenuta di Castellaro ed è la volta di “Nero Ossidiana”: profondo e sorprendente è la sintesi di Lipari nel bicchiere, ne esprime la natura vulcanica e marina allo stesso tempo. Nero Ossidiana prende il nome da quella pietra vulcanica regina dell’habitat eoliano. Nasce dalla pigiatura di uve intere e diraspate e da una lunga macerazione con le bucce e i grappoli interi; è vinificato senza controllo della temperatura.

L’eleganza del Corinto Nero incontra il calore morbido del Nero d’Avola ed il risultato è di grande equilibrio sullo sfondo di una complessità avvincente. Alla vista brilla di un rubino intenso mentre al naso i frutti rossi si alternano a note speziate, un rosso inedito dal sorso accattivante e da una trama di carattere.
Chiusura in dolcezza con Malvasia delle Lipari DOC
“Nettare degli dei” dalla millenaria storia, è il risultato di una viticoltura eroica fatta da un paziente lavoro e cura di vigneti abbarbicati a strapiombo sul mare.

Malvasia che nella versione di Tenuta di Castellaro conserva un certo tenore di freschezza nonostante si tratti di un vino dolce. Il colore è il tipico oro brillante ma è soprattutto al naso che seduce con aromi di macchia mediterranea e note dolci di frutti maturi.

È servita insieme a deliziosi biscotti sesamini prodotti localmente. Le degustazioni precedenti sono accompagnate invece da un classico tagliere di salumi.
Degustare un vino nel luogo in cui nasce ne cambia la percezione e a Tenuta di Castellaro si respira la magia di un territorio circostante incontaminato e millenario dove le fortunate viti estraggono la loro speciale essenza per restituirla al prodotto finale dove il timbro vulcanico e marino marca piacevolmente il palato.
Al tramonto sono previsti questi tre degli otto vini di tenute Castellaro ma una speciale menzione merita il “Bianco Pomice”, bianco di punta dell’azienda che prende il nome dalla leggera e porosa pietra pomice tipica di Lipari.

La cantina è dotata di una barricaia interrata, esempio elegante e all’avanguardia di architettura vernacolare dove le diverse ere geologiche si accavallano: volte e colonne ci narrano di oltre ventiduemila anni di storia. Questa è la stazione ultima dove riposa e affina il vino dentro le botti di rovere.

L’esperienza è imperdibile e lascia appagati tutti i sensi soprattutto la vista anche dopo che il sole è calato e si può ammirare un limpido cielo stellato sorseggiando le ultime gocce di Malvasia nel bicchiere.
