Dal 22 aprile all’8 giugno si sono susseguite le presentazioni siciliane dell’edizione 2023 della Guida agli extravergini”, organizzate su iniziativa di Slow Food Sicilia con la collaborazione, di volta in volta, delle condotte dell’associazione di Siracusa, Ragusa, Trapani, Gangi e Catania, ossia delle città dove si sono svolti gli incontri.

Data alle stampe da Slow Food Editore, la Guida agli extravergini è una delle pubblicazioni più longeve della casa editrice, seconda soltanto a Osterie d’Italia, e da 24 anni offre un serio contributo d’informazioni utili per orientarsi meglio nel mondo della produzione olivicola italiana.

Nell’edizione di quest’anno le aziende riportate – tra frantoi, oleifici e aziende agricole – sono 766; mentre 1227 sono gli oli recensiti su circa 1600 assaggiati dai collaboratori della guida negli appositi panel regionali. Relativamente ai dati siciliani, le aziende della regione segnalate sono 76 e gli oli recensiti 125, di cui 71 biologici certificati.

40 in tutta Italia, di cui 6 in Sicilia, sono invece le “chiocciole”, ossia il simbolo assegnato alle aziende (in questo caso olivicole) per il modo in cui interpretano valori organolettici, territoriali e ambientali in sintonia con la filosofia di Slow Food.

Restando in tema di riconoscimenti, sono in tutto 205 gli attestati di Grande Olio Slow e Grande Olio dati a oli extravergini che, su proposta dei vari panel regionali, sono approdati alle degustazioni finali nazionali dove le proposte di attribuzione dei premi vengono confermate o meno. Della trentina di oli inviati dalla Sicilia alle finali – tenute lo scorso febbraio a Brisighella in provincia di Ravenna – 25 hanno superato la seconda prova, ottenendo 9 di essi il riconoscimento di Grande Olio e 16 quello di Grande Olio Slow: categoria quest’ultima che, rispetto all’altra, aggiunge alla rilevante qualità organolettica l’utilizzo di pratiche agronomiche di appurata sostenibilità ambientale.  

Le presentazioni sono state inoltre l’occasione per rimarcare l’importanza del progetto nazionale del Presidio Slow Food degli Olivi Secolari che ha sostituito quello dell’Olio Extravergine Italiano, il quale si proponeva di richiamare l’attenzione sulla qualità del prodotto – aspetto senza dubbio importante – mentre la rinnovata impostazione vuole evidenziare l’altissimo valore che la coltivazione degli oliveti secolari possiede in termini ambientali, nutrizionali, salutistici, di paesaggio, di turismo, di cultura, ribadendo la necessità di mantenerla viva e farla conoscere. Naturalmente promuovendo anche il valore degli oli che derivano da piante centenarie e spesso plurisecolari. In tutta Italia gli oli riconosciuti in guida come Presìdio Slow Food sono stati per il 2023 175 prodotti da 163 aziende aderenti al progetto; 17 quelli siciliani ottenuti dalle 13 aziende dell’isola che finora fanno parte del presìdio.

di Carmelo Maiorca

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