Sono tre le “Città del Formaggio” 2021 elette da Onaf (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi). Si tratta di Bergamo, Bracciano (RM) e Novara di Sicilia (ME) insignite del titolo lo scorso 15 maggio a Bracciano nel corso di una cerimonia svoltasi in streaming.
Bergamo è capoluogo della provincia che, a livello europeo, conta il maggior numero di formaggi Dop, oltre a numerose Pat e altri formaggi. La zona intorno al Lago di Bracciano è sede invece di una nutrita comunità di allevatori e casari. Alcuni di loro hanno fondato l’Associazione Formaggi Storici della Campagna Romana con lo scopo di riportare in vita formaggi di cui si erano perse le tracce.
Novara di Sicilia è storicamente sede di una nutrita comunità di allevatori e casari. Prodotto di punta del territorio è il Maiorchino, formaggio a latte ovi-caprino misto. A questo formaggio il Comune dedica ogni anno una sagra, durante la quale le forme di Maiorchino vengono utilizzate per il lancio della “ruzzola” in sostituzione del disco di legno usato solitamente per questo gioco su altre piazze.

“L’obiettivo dell’Onaf – sottolinea Pier Carlo Adami, Presidente nazionale- è che questa iniziativa possa rivelarsi utile, contemporaneamente, al settore lattiero-caseario e ai Comuni proclamati Città del Formaggio. Il direttivo nazionale Onaf ha approvato all’unanimità il progetto presentato dal Consigliere Pietro Pappalardo. È suggestivo e nello stesso tempo realistico immaginare che il turista sia invogliato a visitare un determinato Comune e a soggiornarvi dopo aver notato il pannello che ne sancisce l’appartenenza al circuito delle Città del Formaggio”.

Intanto lo scorso 29 maggio, ad Enna, in occasione della nona edizione del Caseus Siciliae Premio Trinacria d’Oro dedicato al Pecorino Siciliano DOP, è stato consegnato il riconoscimento con relativa segnaletica al primo cittadino di Novara di Sicilia, Gino Bertolami. La targa sarà posta all’ingresso del Comune del Messinese.
Con esperti in sala e via etere, si è tracciata da Enna la nuova era del Pecorino siciliano DOP, che fino allo scorso anno prevedeva una sola categoria, lo stagionato. E invece – come prevede il nuovo disciplinare – sarà affiancato da due nuove proposte: il pecorino fresco e semi-stagionato.
“Mi faccio promotore dell’idea di avviare l’istanza per riconoscere il patrimonio caseario siciliano come patrimonio immateriale Unesco – ha dichiarato Pietro Pappalardo, presidente commissione distrettuale promozione prodotti lattiero caseari Rotary e delegato Sicilia Onaf – chiedendo al Rotary una partnership istituzionale per raggiungere la prestigiosa impresa”.

I vincitori del trofeo “Trinacria ‘Oro”
Il Premio Trinacria d’Oro, che unisce tutti coloro che ruotano intorno al formaggio, dai produttori agli studiosi ai consumatori, anche quest’anno ha voluto assegnare un riconoscimento alla maestria dei produttori siciliani.
Per la categoria “Fresco” primo posto per la Società Agricola Ovini e Natura di Santa Margherita di Belice, secondo posto per l’Azienda Agricola Ferranti Domenico di Santo Stefano Quisquina, terzo posto per la Società Agricola Presti di Santo Stefano Quisquina.
Nella categoria “Semistagionato” prima posizione per la Società Agricola Le Prelibatezze del feudo Pollichino di Contessa Entellina, secondo posto per l’Azienda Agricola Ferranti Domenico di Santo Stefano Quisquina, terza posizione per la Società Agricola Presti di Santo Stefano Quisquina.
Per la Categoria Stagionato primo posto per l’Azienda Agricola Ferranti Domenico di Santo Stefano di Quisquina, secondo posto per la Società Agricola Ovini e Natura di Santa Margherita di Belice, terza posizione per l’Azienda Agricola Fratelli Tirrito di Castronovo di Sicilia.

