Visitare la tenuta in contrada Samperi a Marsala di Marco De Bartoli è ripercorrere 50 anni di storia del territorio e della Sicilia tutta. Un viaggio cominciato con Marco agli inizi degli anni ’80. Una vera rivoluzione culturale la sua, una visione che sarebbe andata contro il “sistema” produttivo dell’epoca.
Da un lato la ferma convinzione che si dovesse ritornare alle origini del Vino “DI” Marsala (quello pre mercato britannico). dall’altro la volontà di valorizzare il grillo, vitigno autoctono straordinario, usato quasi esclusivamente per la produzione della doc Marsala.
Una filosofia la sua che ha portato innovazione tecnica, non solo concettuale, tanto in vigna quanto in cantina, e alla nascita del suo primo vino: “Il Vecchio Samperi”. Un capolavoro!
Un vino non fortificato prodotto con il sistema perpetuo (tipo solera) aggiungendo solo mosto fresco di annata a vini in corso di invecchiamento in botti di rovere, disposizione verticale delle botti e travasi continui. Una versione “pura” e territoriale del grillo secondo le più antiche tradizioni. Il nome un omaggio a quella terra arida e calcarea in contrada Samperi appunto.
Da qui il viaggio di Marco (e il nostro) continua per un decennio circa rivoluzionando tutto. Nel 1985 nasce il “Vigna la Miccia”, Marsala Superiore tipologia oro vinificato a freddo, 100% grillo. Interpretazione del Marsala che mette l’accento sui sentori primari e ne fa un vino unico nel suo genere. Fino ad arrivare al 1990 con la produzione di un grillo in purezza da tavola. Nasce il “grappoli del Grillo”, un vino capace di esaltare la complessità, la struttura e la longevità di questo vitigno, in una veste elegante vera espressione del territorio.
Il primo grillo imbottigliato in purezza in Sicilia
La rivoluzione culturale è completa. Non quella produttiva. Mancava la terza espressione del Grillo. Il Metodo classico. Nel 2008 nasce la “Terzavia” del grillo un metodo classico millesimato 100% grillo.
Ma quella continua ricerca di valorizzazione di terroir unici e autoctoni pregiati non si è fermata alla contrada di Samperi ma ha spinto Marco prima e Renato poi oltre i confini di Marsala. Pantelleria con il suo zibibbo e l’Etna con i suoi autoctoni centenari hanno completato la Line up dell’azienda.
Un lungo viaggio
Noi lo abbiamo vissuto attraverso i calici: il modo migliore per capire e apprezzare quel concetto di “Vini Integrali” tanto caro a Renato. Lui, che oggi con i fratelli Sebastiano e Giuseppina è alla guida dell’azienda, ci ha fatto assaporare la storia della sua famiglia e della sua terra. Con il piglio di chi ama quello che fa e con orgoglio porta avanti la filosofia del papà. Senza mai smettere di guardare al futuro e all’innovazione.
Il Veronelli definì Benedetti da Dio i fortunati che possono assaggiare il Quarantennale del Vecchio Samperi…noi lo siamo stati.
Una laurea in Economia ed un lavoro come manager per un’azienda di abbigliamento maschile che si alternano alla passione per il vino, la fotografia e la musica. Ma quello per il vino, per Federico, più che passione è un amore profondo coltivato da una ventina d’anni. Ed è così che tra studi autodidattici, degustazioni in giro per il mondo e attenta osservazione del mercato del vino si è giunti a creare delle basi solide del mondo enologico, pronto a trasmetterle e condividerle con tutti.