In Sicilia il torrone è uno dei dolci più antichi che questo continente gastronomico riesce a vantare e di tutte le città in cui esso viene prodotto va menzionata Caltanissetta perché l’unica di cui si hanno tracce storiche.
La tradizione nissena
Non tutti sanno che il torrone è un dolce tipico dell’area di Caltanissetta. Da queste parti saper fare il torrone è considerata una vera e propria arte che si tramanda di padre in figlio. Fino agli anni ’50, Caltanissetta poteva vantare la presenza attiva di ben otto torronifici e non a caso ad attestare il valore di questo prodotto e la sua storicità ci pensa l’Esposizione Generale Italiana del 1884, dove proprio un nisseno, il signor Salvatore Amico, fu premiato con la medaglia d’argento per il miglior prodotto della categoria “Torroni e Panforte”, e per la stessa categoria la medaglia di bronzo è stata assegnata a Luigi Giannone (sempre di Caltanissetta) mentre nello stesso anno l’encomio è stato riconosciuto a Giuseppe Infantolino. Una cascata di premi che ha lasciato di stucco i colleghi di Cremona, Piemonte e Siena!
Oltre alla maestria dei torronai a decretare il successo del Torrone di Caltanissetta, allora come oggi, è l’eccellente qualità delle materie prime utilizzate, tutte provenienti dal ricco territorio circostante. L’entroterra siciliano è infatti famoso per le sue mandorle e i suoi pistacchi e per la produzione di ottimo miele.
La tradizione del torrone di Caltanissetta rappresenta un grande patrimonio storico e culturale che rischia però di essere dimenticato, sono molti i torronifici storici che nel corso degli anni hanno abbandonato la loro attività e, anche se alcuni giovani si appassionano all’antica lavorazione del torrone, questa tradizione rischia di essere soppiantata da produzioni industriali.
Il torrone di Caltanissetta
Il torrone tradizionale detto anche Bloc è un torrone a pasta dura, difficile da riproporre in casa. Esso viene preparato con miele, albume d’uovo, zucchero e sciroppo di glucosio. Le maestranze mescolano gli ingredienti in una caldaia dal fondo di rame e, nella fase finale della lunga cottura a fiamma bassa, aggiungono mandorle di varietà tuono e pistacchi siciliani. Il torrone è quindi steso su dei telai i quali vanno poi posti sotto una pressa per uniformarne la superficie. Una volta freddo viene tagliato in pezzature da 50, 100 o 250 grammi.