Una cascata di emozioni, la potenza trascinante dei vini del vulcano, il consenso delle 105 cantine presenti, anima indiscussa della kermesse e 8mila avventori nel complesso della rassegna. Questo, in sintesi, ciò che è stata la tre giorni di Le Contrade dell’Etna 2023 al “Picciolo Etna Golf Resort”, a Rovittello – Castiglione di Sicilia. 

La kermesse è stata incoronata da due nomi che hanno dato lustro sul piano della trasmissione mediatica come Oscar Farinetti il comandante di “Eataly” che ha sciorinato con la sua piacevole dialettica le “strategie di celebrazione del vino italiano nel mondo”, intercalando con dei momenti della sua carriera e del suo futuro sull’Etna, grazie alla chiacchierata con il giornalista del Corriere della Sera Alessandro Trocino. Altro nome di spicco lo chef Heinz Beck che ha acquisito la carica di “Padrino di Contrade dell’Etna”. Lo chef Heinz Beck ha chiarito la sua filosofia di vita trasposta anche in cucina, durante un dialogo con il direttore di “Cronache di Gusto” Fabrizio Carrera. Lo chef tedesco utilizza il pesce dello Stretto di Messina perché è nutriente e ha sposato gli ingredienti mediterranei. Molto apprezzata, nell’area giardino del “Picciolo”, la selezione dei vini “en primeur”, dedicata agli specialisti delle testate giornalistiche.

Qui di seguito i nostri migliori assaggi

Menzione speciale per la famiglia Verderame al loro primo imbottigliamento. Il rosato è un vero e proprio capolavoro dell’enologo Alessandro Licciardello.

Tra le etichette dei Cru di alta gamma spicca il “Barbagalli 2018” di Pietradolce.

E poi Mirantur di Serafica. La conferma da un anno all’altro, di un livello alto di produzione tanto nel vino quanto nell’olio di Serafica Terra di Olio e Vino. Il loro Nerello Cappuccio pochi possono vantarlo.

La sorpresa più grande i vini Gambino. Eleganza, equilibrio, interpretazione territoriale magistrale, in una delle aree meglio esposte a Linguaglossa.

Altra grande sorpresa i vini di Massimo Lentsch. Si riconosce la mano dell’enologo Felsini. In particolare, il Nerello Mascalese che conferma la grande vocazione della contrada di Feudo di Mezzo in una delle sue vesti migliori.

Villa dei Baroni, Etna Bianco di Carranco. Tanta roba: complesso, intenso, sapido, con note fruttate. Qui i vini li sanno fare e sanno fare bene il marketing.

Ecco poi il siciliano più vicino alla Borgogna, un’altra grande conferma, il “DON MICHELE 2021”. Elegante espressione di una delle contrade migliori di Passopisciaro è Tenute Moganazzi grazie alla sapiente guida dell’enologo umanista Paolo Caciorgna.

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